M9 Museum of the Twentieth Century
EPC Contracting for M9 Museum of the Twentieth Century
Promosso dalla Fondazione di Venezia e inaugurato nel Dicembre 2018, il Museo del Novecento di Mestre rappresenta il fulcro di una nuova centralità urbana della città.
Punti di forza
Efficienza energetica avanzata
Il complesso M9 è un esempio di NZEB (Nearly Zero Energy Building), grazie a impianti e soluzioni ingegneristiche ad altissime prestazioni.
Tecnologia innovativa
Cefla ha implementato sistemi di trigenerazione, pompe di calore geotermiche e fotovoltaico, garantendo un uso combinato e intelligente delle fonti energetiche.
Integrazione architettonica
Gli impianti sono stati perfettamente integrati nel contesto storico e urbanistico del centro di Mestre, preservando l’estetica e il valore del sito.
Key Numbers
Oltre
9.000 m²
Superficie totale servita
200 kWe
Potenza installata trigenerazione
350 m²
Superficie pannelli fotovoltaici
circa
500 tonnellate/anno
Emissioni CO₂ evitate
Contesto
Il Museo M9, situato a Mestre (Venezia), è un polo museale e culturale innovativo dedicato al Novecento italiano. Il progetto si inserisce in un intervento di rigenerazione urbana su ex aree dismesse, con una particolare attenzione al dialogo tra architettura contemporanea e tessuto storico.
Un progetto caratterizzato da un notevole livello di integrazione fra gli aspetti architettonici, strutturali e impiantistici e da tecnologie innovative per la realtà italiana.
Sfide
-
Edificio NZEB in contesto storico
Realizzare un complesso a energia quasi zero all’interno di un centro urbano consolidato ha richiesto soluzioni altamente innovative e compatibili con vincoli architettonici e paesaggistici. -
Integrazione multisorgente
Coordinare diverse tecnologie energetiche (trigenerazione, geotermia, fotovoltaico) in un unico sistema armonizzato ed efficiente. - Precisione impiantistica
Elevati standard di comfort e controllo microclimatico per garantire la conservazione delle opere museali e il benessere dei visitatori.
Intervento
- La progettazione e la realizzazione degli impianti di climatizzazione, elettrici, idrico-sanitari e speciali.
- L’installazione del sistema ditrigenerazione, composto da un motore endotermico a gas con recupero termico per riscaldamento e raffrescamento.
- L’implementazione delle pompe di caloregeotermiche e dei pannelli fotovoltaici, con integrazione intelligente tramite un sistema BMS (Building Management System).
Realizzazione
I lavori, iniziati nel 2016, si sono conclusi nel 2018, permettendo l’inaugurazione del museo come uno dei primi esempi italiani di complesso museale NZEB. Cefla ha garantito il rispetto dei tempi, la qualità delle installazioni e il raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali prefissati.
Tra le peculiarità dell’M9 troviamo il campo geotermico, esempio di perfetta comunicazione tra progettazione ed installazione, di integrazione impiantistica, energetica e strutturale.
Il campo geotermico a bassa entalpia sottostante il museo è composto da 60 sonde posizionate ad una profondità di 110 m e percorse da tubazioni in polietilene reticolato ad alta pressione all’interno delle quali circola acqua senza glicole, impiegata per garantire, ancora una volta, la piena eco-sostenibilità del sistema. La potenza scambiata in modalità riscaldamento lato terreno, espressa in circa 356 kW, e quella in modalità raffreddamento lato terreno, di circa 211 kW, restituiscono valori di efficienza pari a 4,19 (COP) e 4,68 (EER), a vantaggio delle 4 pompe di calore polivalenti, tutte rigorosamente dotate di compressori scroll (R410a) per una produzione di acqua a 45 °C, utilizzata anche per la produzione dell’ACS, e a 7 °C. Nella stagione fredda, le pompe di calore esistenti sono in grado di coprire l’intero fabbisogno, mentre durante la stagione estiva lo stesso viene soddisfatto per il 42%. A compensazione di ciò, il campo dispone di una pompa di calore polivalente (318 kWt; 419 kWf) con compressori a vite (R134a), che produce acqua a 35 °C (solo riscaldamento), 40 °C (funzionamento combinato) e 7 °C (raffrescamento e funzionamento combinato).
Gli impianti di climatizzazione e quelli dedicati alla produzione di ACS sono caratterizzati da una progettazione, installazione e da un conseguente impiego estremamente versatile e ottimizzato in ottica di risparmio energetico.
Per quel che riguarda l’aspetto igenicosanitario, la volontà di creare una struttura con emissioni di CO2 pari a 0 ha portato a non includere la presenza dei più diffusi generatori di calore a gas metano, ma ad adottare invece una strategia nettamente più “eco-efficiente”, nella quale la produzione dell’ACS si diversifica a seconda delle tipologie d’uso.
Se, dunque, per i servizi igienici del museo l’ACS proviene dalla centrale termofrigorifera e viene preparata ad una temperatura di 45°, per la cucina, invece, l’acqua registra una temperatura di 60° e viene prelevata direttamente dalle scorte di acqua calda prodotta dalle pompe di calore in un serbatoio di accumulo (1000 l) a doppio serpentino, collegato ad un booster elettrico (21,6 kWt).
Lo stesso principio di differenziazione lo ritroviamo nella gestione della climatizzazione. I locali situati al pianoterra del museo, infatti, dispongono di una varietà di impianti precisamente progettati ed installati al fine di soddisfare le diverse esigenze degli ambienti M9.
Nello specifico: foyer, bar, e ristorante impiegano pannelli radianti a pavimento integrati da ventilconvettori da incasso a pavimento e ventilazione ad aria primaria, mentre auditorium, bookshop, laboratori, archivi, caveau, depositi, spogliatoi al piano interrato, connettivo verticale e l’area didattica al secondo piano sono serviti da impianti a tutt’aria con integrazione dei ventilconvettori da incasso a pavimento solo nell’auditorium e nel bookshop. Ulteriore diversificazione avviene, infine, per gli spazi espositivi dei piani superiori (primo, secondo e terzo), la cui climatizzazione viene gestita tramite impianti thermal slab. Generalmente diffusi nei paesi centroeuropei, gli impianti thermal slab veicolano l’energia termica all’interno degli elementi strutturali, per sfruttarne l’elevata capacità di accumulo termico e di smorzamento dei picchi di carico. Sfruttando fluidi a bassa temperatura durante l’inverno, durante l’estate la struttura viene generalmente raffreddata direttamente con acqua di falda o, quando necessario, con acqua refrigerata e con la ventilazione meccanica integrativa, anche per il controllo del carico latente. Un’altra soluzione, quindi, assolutamente funzionale e coerente con il concetto di eco-efficienza, valore che ha caratterizzato l’intero progetto
Download
Gallery
Tutte le foto (3)
Case Study

La Casa di Leonardo
Cefla ha completato il data center 'La Casa di Leonardo' a Bologna, ottenendo certificazioni di...

Torre Unipol, EPC Contracting
Cefla ha trasformato Torre Unipol a Milano con soluzioni tecnologiche avanzate, sostenibilità e un...

Torre Allianz, EPC Contracting
Scopri come Cefla ha realizzato gli impianti meccanici della Torre Allianz a Milano, garantendo...

Galleria degli Uffizi
Cefla ha modernizzato gli impianti delle Gallerie degli Uffizi, garantendo efficienza energetica e...

Teatro alla Scala
Restauro impianti Teatro alla Scala: integrazione invisibile, sicurezza, efficienza energetica e...

Cefla Gest
Scopri come Cefla GEST ottimizza la gestione e manutenzione degli impianti industriali, garantendo...

Bassi Business Park
Riqualificazione sostenibile e tecnologica del Bassi Business Park a Milano, con focus su...

FICO Eataly World
Scopri come Cefla ha contribuito alla realizzazione di FICO Eataly World con soluzioni...

Poste Italiane
Realizzazione del data center centralizzato di Poste Italiane, con certificazione TIER IV e...

Unipol SAI De Castillia 23
Scopri come Cefla ha trasformato De Castillia 23 a Milano in un moderno ed efficiente edificio per...
Notizie

Cefla e Unica Ingegneria lanciano Pre-vision: la sostenibilità genera efficienza con un approccio predittivo
15 luglio 2025
Tramite lo sviluppo di en.vision, si propone di fare la differenza per le aziende che vogliono investire su progetti concreti di efficientamento energetico, ottimizzazione, decarbonizzazione, sicurezza informatica e salvaguardia delle risorse.

Visa Cash App Racing Bulls verso zero emissioni di carbonio con NOVA by Cefla
04 luglio 2025
Visa Cash App Racing Bulls e Cefla collaborano per rendere lo stabilimento di Faenza autosufficiente e a zero emissioni di carbonio con l'innovativa tecnologia NOVA.

TalentHUB: si è chiusa la prima edizione
20 giugno 2025
Conclusa la prima edizione di Talent Hub Cefla: 800 ore di formazione per 12 giovani pronti a entrare nel mondo del Facility Management.
Trova la soluzione perfetta per il tuo business
